La gestione dei cervidi e bovidi secondo i criteri della caccia di selezione costituisce certamente una delle rare «best practices» nel panorama della gestione sostenibile delle risorse faunistiche in Italia. Questa esperienza, che nella «Zona Alpi» è stata ereditata nelle sue linee essenziali dalla tradizione mitteleuropea, si è sviluppata nell’Appennino proprio a partire dalle Province di Arezzo e Forlì e si è consolidata nel tempo divenendo una nuova «tradizione», caratterizzata da una sua propria originalità. Tra i punti di forza della «tradizione appenninica», oltre alla formazione permanente dei cacciatori e ad un forte legame cacciatore-territorio, sono da sottolineare le solide radici tecnico-scientifiche che sottendono a tutte le varie fasi della gestione: censimenti, piani di prelievo proporzionati alle consistenze, verifica dei prelievi e monitoraggio tecnico, biologico e sanitario dei capi abbattuti. Da questa importante base di dati è stato possibile, in molti casi, costruire una collaborazione ed una sinergia con il mondo della ricerca scientifica che ha consentito un ulteriore ritorno di conoscenze, ad un superiore livello di approfondimento, verso gli Enti gestori e gli stessi cacciatori, attivando il circolo virtuoso della gestione adattativa. Il tutto è spesso avvenuto con forte risparmio di risorse economiche, attuando una vera sussidiarietà tra pubblico e privato. Ma la caccia di selezione non è soltanto riducibile ad un modello tecnico di gestione; è stato anche, e possiamo dire soprattutto, un processo di formazione e di crescita per un grande numero di operatori che prima hanno intravisto un nuovo modello di caccia responsabile e consapevole, poi se ne sono appassionati ed infine ne sono divenuti i protagonisti insieme a tecnici, amministratori, ricercatori. La giornata di oggi vuole mettere in evidenza ed approfondire questo prezioso legame tra caccia di selezione e ricerca, tra soggetti pubblici e operatori privati, tra passione personale e utilità sociale, affinche questo patrimonio umano-tecnico- scientifico possa, non solo essere salvaguardato, ma addirittura sviluppato e diffuso in questa difficile fase di profonde riforme nel settore della Pubblica Amministrazione in generale e della gestione faunistico venatoria in particolare.
PROGRAMMA
Ore 9,00
Introduzione ai lavori
Saluti ed Interventi delle Istituzioni
Roberto Vasai: Presidente Provincia di Arezzo
Luca Santini: Presidente Parco Nazionale Foreste Casentinesi
Gianluca Dall’Oglio: Presidente Nazionale Federazione Italiana della Caccia
Fabio Lupi: Presidente Regionale ARCICACCIA Toscana
Lamberto Cardia: Presidente Nazionale ENALCACCIA
Ore 9,50
Carlo Pezzato: Presidente Associazione Cacciatori Trentini
Bruno Lauro Vigna: Presidente Commissione Grand Gibier-Esposizione Trofei CIC
Marsilio Meacci: Presidente URCA-UNCAA Provinciale Arezzo
Marco Remaschi: Assessore Agricoltura e Caccia Regione Toscana
Ore 10,40
Coffee break
Ore 11,00
Relazioni tecniche
Prof. Marco Apollonio: Dip.to di Scienze dell’Ambiente ed il territorio Via Muroni 25, 07100 Sassari e CIRSeMAF Viale delle Cascine Firenze
Il contributo della CACCIA DI SELEZIONE alla RICERCA SCIENTIFICA: una collaborazione intelligente (con esempi di ecologia di popolazioni di ungulati alpini ed appenninici)
Dr.ssa Anna Maria De Marinis: ISPRA, Via Cà Fornacetta 9, 40064 Ozzano Emilia,
Bologna
Il contributo della CACCIA DI SELEZIONE alla RICERCA SCIENTIFICA: l’importanza dell’analisi delle mandibole nella determinazione dell’età e non solo
Dr. Massimo Scandura: Dip.to di scienze dell’Ambiente ed il territorio, Via Muroni 25, 07100 Sassari e CIRSeMAF Viale delle Cascine Firenze
Il contributo della CACCIA DI SELEZIONE alla RICERCA SCIENTIFICA: quello che può dirci la genetica sulle popolazioni campionate
Prof. Ezio Ferroglio: Dip.to di Scienze Veterinarie, Largo Braccini 2, 10095 Grugliasco Torino e CIRSeMAF Viale delle Cascine Firenze
Il contributo della CACCIA DI SELEZIONE alla RICERCA SCIENTIFICA: la determinazione delle zoonosi
Prof. Giuseppe Meneguz: Dip.to di Scienze Veterinarie, Largo Braccini 2, 10095 Grugliasco Torino e CIRSeMAF Viale delle Cascine Firenze
Il contributo della CACCIA DI SELEZIONE alla RICERCA SCIENTIFICA: la determinazione delle patologie della fauna cacciabile
Dr. Alessandro Brugnoli: Associazione Cacciatori Trentini, Via Guardini 41, 38121 Trento
La raccolta ed organizzazione dei dati derivati dalla CACCIA DI SELEZIONE in Provincia di Trento
Dr. Luca Mattioli: Provincia di Arezzo Servizio Tutela fauna, Caccia e Pesca
La raccolta ed organizzazione dei dati derivati dalla CACCIA DI SELEZIONE in Provincia di Arezzo: l’importanza del capitale umano
Ore 13,30
Conclusioni