Questo mese particolare attenzione ai nostri amici a quattrozampe, insostituibili e preziosi compagni di caccia.
Numero ricco, mi ci ficco! Non scordatevi però il guinzaglio...
Già, perché questo mese è stata data particolare attenzione ai nostri amici a quattrozampe, insostituibili e preziosi compagni di caccia. Sono ben sei gli articoli di approfondimento che li riguardano.
Il primo è a firma Emanuele Nava, il quale esamina il sempre affascinante (e controverso) mondo dei segugi ponendosi la domanda: meglio di metodo o d’iniziativa?
Mario Quadri, invece, di dubbi non ne ha e nella sua attività all’interno di ASCI (Associazione Segugistica Culturale Italiana), come primo punto del programma evidenzia l’importanza della corretta formazione e preparazione del canettiere.
Prosegue quindi Stefano Belloi con l’intervista a Leonardo Antonielli, uno dei nomi più noti e affermati nel mondo dei continentali italiani.
Rossella Di Palma analizza la questione della variabilità genetica nel cane di razza.
Armando Tagliavacche ci regala un pizzico di sana “follia” raccontandoci il travagliato e gioioso ingresso nella sua famiglia di uno springer spaniel, divenuto in breve tempo un fedele compagno di caccia e di vita.
E Stefano Belloi conclude col resoconto della finale della Coppa Italia Federcaccia per cani da seguita che ha visto il trionfo della muta di ariegeois condotta da Silvia Mafucci.
Ma non finice qui: abbiamo un “bonus read” proprio a fine rivista, offerto dalla Di Palma, circa le nuove regole d’ingresso dei cani nel Regno Unito.
Pronti per la caccia? Preparate armi e bagagli, allora; è proprio il caso di dirlo, giacché abbiamo fatto prima una capatina in Scozia, con Giorgio Bracciani, a insidiare la regina… ovviamente alata e non quella con la corona sulla testa!
Poi siamo stati in Bielorussia, in compagnia di Angelo Veglianti tra starne, forcelli e beccacce, e infine nel Cantone dei Grigioni con Massimo Venzin per uno sguardo ai metodi, ai periodi di caccia e alla selvaggina di interesse venatorio presente in quella regione.
Tornando entro patri confini, Vladimiro Palmieri sfata il mito della caccia ai rallidi vista come un ripiego, in quanto pratica tutt’altro che semplice e per la quale occorrono grande passione, perfetta conoscenza dei luoghi, attitudine alla fatica e… un buon cane.
La giovanissima Chiara Macchi, invece, è protagonista di una giornata indimenticabile, conclusasi con due cinghiali nel carniere e… una spalla rotta.
Alessandro Bassignana, meno spericolatamente, riscopre il piacere dell’attesa nella caccia all’aspetto del capriolo. E non finisce qui. Anche i lettori più “tecnici” troveranno pane per i loro denti, grazie alla seconda puntata, a cura di Lorena Tosi, sulla continuazione dell’illecito nelle violazioni in materia venatoria; a Ivano Confortini, che fa chiarezza sui miglioramenti ambientali a favore della fauna selvatica; o ad Aurelio Boninsegni, capace di riscoprire l’istinto atavico e il vero spirito della caccia attraverso un’arma ad avancarica.
E ancora, questa volta ritornando sui binari della modernità, abbiamo analizzato il Tikka T3 Hunter in calibro 6,5x55, mentre Luigi Castelletti volava alla volta dell’Ungheria, su invito di Browning, alla scoperta del B725 Hunter.
Ancora non vi basta? Allora prendete un arco, fate un fischio a Valerio Cesari e recatevi negli States a caccia di cervi, oppure rimanete comodamente seduti in poltrona, se preferite, a leggervi le consuete rubriche: l’“angolo del caricatore” di Gian Luca Marcucci, l’“occhio indiscreto” di Felice Modica o i nostri consigli per andare a caccia con eleganza. Ce n’è davvero per tutti i gusti…