Comportamento del conduttore

Protocollo

Il conseguimento dell’abilitazione per l’esercizio del recupero degli ungulati feriti con l’ausilio del cane da traccia è il primo traguardo che il binomio cane/conduttore deve superare per affacciarsi all’affascinate mondo del recupero.

Ogni conduttore deve però essere cosciente che aver portato a termine in maniera positiva la prova di lavoro per il conseguimento dell’abilitazione con il proprio ausiliare, non significa essere in grado di poter risolvere i recuperi che verrà chiamato ad affrontare.

Il vero banco di prova per testare le attitudini del proprio ausiliare e le capacità del conduttore sono i recuperi sul naturale.

Inoltre non si deve mai scordare che il recupero è un lavoro del quale si deve sempre rende conto al cacciatore che si affida al servizio della stazione di recupero.

Il conseguimento dell’abilitazione per l’esercizio del recupero degli ungulati feriti con l’ausilio del cane da traccia è il primo traguardo che il binomio cane/conduttore deve superare per affacciarsi all’affascinate mondo del recupero.

Ogni conduttore deve però essere cosciente che aver portato a termine in maniera positiva la prova di lavoro per il conseguimento dell’abilitazione con il proprio ausiliare, non significa essere in grado di poter risolvere i recuperi che verrà chiamato ad affrontare.

Il vero banco di prova per testare le attitudini del proprio ausiliare e le capacità del conduttore sono i recuperi sul naturale.

Inoltre non si deve mai scordare che il recupero è un lavoro del quale si deve sempre rende conto al cacciatore che si affida al servizio della stazione di recupero.

Quindi, per aumentare le probabilità di successo per lo svolgimento di un recupero, il conduttore non deve mai scordare di:

 

1) Cercare di parlare con chi ha assistito alla scena, chiedendo una ricostruzione dell'evento più dettagliata possibile.

E’ buona regola, soprattutto nella caccia d'appostamento, poter parlare con l’eventuale accompagnatore; solitamente ha una percezione dello svolgimento dei fatti più dettagliata di chi invece è intento a sparare.

 

2) Pretendere, se possibile, che sia presente all'incontro sul luogo del ferimento chi ha assistito alla scena e chiedere nuovamente un preciso racconto sullo svolgimento dei fatti

 

3) Sul punto del tiro, chiedere nuovamente come sono andate le cose. Non preoccupatevi di apparire noiosi, sarà sufficiente non assumere un tono inquisitorio evitando così di effettuare una sorta di interrogatorio. Basterà méttere a proprio agio chi abbiamo di fronte, instaurando un vero e proprio dialogo; vedrete che solitamente, con il giusto approccio, si otterrà una grande collaborazione. Non dimenticare poi che qualora si trattasse di un cacciatore, questi avrà sicuramente grande piacere a raccontare ripetutamente il fattaccio che tanto lo affligge. Se chi ha richiesto l’ intervento dovesse dichiarare di non aver trovato indici di ferimento dovrete pensare che potrebbe non aver individuato con esattezza l'anschuss. Pertanto poco prima di arrivare sul posto dovrete chiedere, a chi ha sparato, di portarsi nella posizione in cui si trovava il tiro e, successivamente, farvi guidare con la voce ed i gesti nel punto esatto dove, secondo lui, dovrebbe trovarsi l'anschuss.

Se non trovate nulla neppure voi dovrete ricorrere all'aiuto dal cane, assicurato al guinzaglio o alla lunga.

Se invece l'anschuss è stato segnato correttamente provvedere a scoprirlo con cura, facendo molta attenzione; provvedete a rimuovere le fronde di copertura, girandole come se spaginaste un libro.

 

4) Pretendere che l'autore del ferimento segni sempre l'anschuss e la presunta via di fuga: ricordate inoltre al cacciatore che gli indici di ferimento devono essere sempre coperti con delle fronde.

Durante questa fase si deve ricercare con cura e molta attenzione:

a)      il punto in cui la palla si e' conficcata nel terreno

b)      le orme

c)      i peli

d)      i frammenti di materiale biologico (osso, muscolo, fegato, polmone, ecc.)

e)      le tracce ematiche

Una volta iniziata la ricerca con il cane non si può tornare indietro a controllare l'anschuss, per cui l'esame del punto del tiro va effettuato con la massima calma e tutta la cura necessaria, formulando infine una vera e propria DIAGNOSI DEL TIRO.

Durante l'analisi del tiro il cacciatore va coinvolto e fatto ragionare insieme a voi; questo però senza mai farvi prendere la mano e senza dimenticare che bisogna non dare mai nulla per scontato e ricordando invece che si è solo nel campo delle ipotesi.

 

5) All'inizio della ricerca indicare al cane, sempre con lo stesso segno convenzionale, il punto di inizio della traccia.

Procedere poi molto lentamente in perfetto silenzio, segnando ogni punto certo della traccia con della carta biodegradabile (carta igienica), ad un'altezza facilmente visibile (altezza degli occhi).

Se il selvatico raggiunto si alza e fugge via, prima di sguinzagliare il cane accertarsi sempre che si tratti effettivamente di quello ferito.

 

6) Al termine del recupero gratificare sempre il cane poi rendere gli onori al selvatico ed infine congratularsi con il cacciatore donandogli il Bruch; cercare di instaurare con quest'ultimo un dialogo costruttivo è utile per poi poter parlare, serenamente, dell'errore commesso e delle strategie da adottare per il futuro.

Compito del recuperatore è anche quello di convincere il cacciatore che qualcosa è stato sbagliato e che un approccio tecnicamente più corretto potrebbe ridurre il numero dei capi feriti. Educate il cacciatore a ringraziare il cane con il Bruch.

 

7) Qualora la ricerca avesse esito negativo, spiegare con molta chiarezza come sono andate le cose. Il cacciatore deve capire bene il perché dell'insuccesso altrimenti si potrebbe convincere che né voi, né il vostro cane siete all'altezza della situazione. Non lasciare mai nulla d'intentato e soprattutto non trascurare mai neppure il più piccolo dettaglio. Non arrendersi mai e in casi particolarmente difficili chiedere sempre aiuto ad un recuperatore più esperto.

 

8) Farsi conoscere dai cacciatori, entrare in sintonia con loro far capire l'importanza del lavoro che andrete a svolgere ed il fatto che la loro collaborazione è determinante per il buon esito della ricerca.

 

9) Per una sempre migliore organizzazione del servizio di recupero vanno raccolte più informazioni possibili su ogni singolo intervento. Tutto il materiale raccolto deve infine confluire in una unica banca dati per poter poi elaborare le necessarie statistiche sull'attività di recupero. Senza questa attenta e scrupolosa raccolta dei dati statistici non sarà mai possibile dimostrare l'importantissimo lavoro che stiamo svolgendo.

 

E inoltre sempre buona cosa non dimenticare di:

  • tenere in costante allenamento/addestramento il proprio ausiliare;
  • aggiornarsi costantemente con corsi di preparazione/formazione;
  • seguire i consigli di chi è più esperto;
  • imparare a leggere i segnali del proprio ausiliare;
  • essere sempre disponibili al confronto con gli altri;
  • non elogiarsi mai dei risultati ma lasciare agli altri le valutazioni sul lavoro effettuato.
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