Comportamento dopo il tiro

Oltre al rispetto di quanto disposto dal REGOLAMENTO PER LA CACCIA DI SELEZIONE DI CAPRIOLO, CERVO, DAINO E MUFLONE IN PROVINCIA DI AREZZO approvato con Deliberazione del Consiglio Provinciale n° 83 del 25.09.2008:

Estratto

ART. 18

(Accertamento dopo lo sparo e recupero dei capi feriti)

1)     In caso di sparo il cacciatore deve in ogni caso verificarne l’esito ispezionando il punto interessato.

1bis)    Nel caso che il cacciatore, non rilevando segni di ferimento, abbia effettuato un colpo a vuoto deve obbligatoriamente, oltre che segnalarlo nella scheda B, avvertire anche il Presidente di distretto o, qualora non raggiungibile, un responsabile da lui delegato, appena terminata l’uscita di caccia. Qualora richiesto il cacciatore dovrà accompagnare il personale addetto per il controllo del colpo.

2)     Nel caso che il cacciatore rilevi segni di ferimento, deve segnalare il punto in modo da poterlo indicare al conduttore del cane da recupero, astenersi dal seguire o alterare la traccia, recarsi presso la cassetta ed imbucare il modulo B, specificando il ferimento e la classe di sesso-età del capo ferito. Il cacciatore deve quindi avvertire il Presidente di distretto e cercare di reperire il personale autorizzato della stazione di recupero ungulati feriti.

2 bis)   Il recupero dovrà essere effettuato in presenza di un conduttore di cani da traccia abilitato ai sensi del comma 1 (lett. d) dell’art. 87 del D.P.G.R. 25 febbraio 2004, n° 13/R. Il conduttore abilitato potrà essere autorizzato dalla Provincia ad effettuare il recupero utilizzando armi con o senza ottica di puntamento.

Il selecontrollore deve: 

1) Non lasciare mai la posizione di sparo per almeno 15/20 minuti.

La selvaggina non è in grado di associare il dolore che prova quando viene colpita, né il rumore del colpo, con la presenza del cacciatore. Il suo istinto si limita a far scattare una reazione di fuga generica dal luogo in cui si trova. Questo istinto è particolarmente sviluppato negli animali, abituati da sempre a una pesante predazione, e pertanto un selvatico ferito fugge immediatamente dal luogo in cui si trova e raggiunge di solito il bosco in cui si sente più sicuro. La fuga in genere è breve, l’animale ferito tende a fermarsi e a nascondersi e, secondo il tipo di ferita, può morire o debilitarsi.

La cosa importante per il cacciatore è di non creare nell'animale una paura per la sua presenza, questo per far sì che esso si fermi e non prosegua invece nella sua fuga finché ha forza di farlo, rendendo così molto più difficile il suo recupero.

Pertanto il cacciatore deve rimanere calmo e, solo dopo che sia trascorso del tempo, dovrà recarsi, in silenzio, a verificare se sul luogo in cui si trovava l'animale al momento del colpo, vi sono dei segni da rilevare.

 

2) Controllare sempre il punto di sparo.

Anche quando ha la certezza di avere mancato il colpo, è di fondamentale importanza che il caccoatore si adoperi per cercare sul punto di sparo eventuali segni di ferimento, cercando di calpestare il meno possibile il luogo ove si trovava l’animale (anschuss).

Ai fini di una corretta valutazione del tipo e della gravità della ferita inferta, con l'esame dei segni di ferimento e la percezione della reazione che il selvatico evidenzia quando viene raggiunto dal proiettile è spesso possibile intuire dove sia stato piazzato il colpo. I segni di ferimento vanno sempre coperti con fronde.

3) Segnare sempre il punto di sparo e la via di fuga presa dal selvatico nel caso in cui vengano rilevati segni di ferimento.

4) Non prolungare mai la ricerca dell’animale ferito a distanze superiori a 50 metri dal punto di sparo, in modo tale da non pregiudicare l’esito dell'intervento del conduttore e del lavoro del cane da traccia. 

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